venerdì 8 febbraio 2013

Guardiamoci con tanta filosofia


Che cosa ho imparato della filosofia?
Che la filosofia conta ancora. Che non è un’attività ultraterrena condotta da un piccolo gruppo di individui, chiusi in inaccessibili ragionamenti. O invece è proprio così?
Indubbiamente, la filosofia, per buona parte della sua lunga storia, è stata attività accademica. L’accademia di Platone fu istituita per portare avanti le dottrine di Socrate. La filosofia è tra le altre cose, quell’attività viva di riflessione critica in un contesto specifico attraverso la quale gli esseri umani si sforzano di analizzare il mondo in cui si trovano e di mettere in discussione ciò che passa per senso comune o pubblica opinione (quella che Socrate chiama doxa) nella società in cui vivono. La filosofia analizza è incalza l’opinione pubblica ponendo interrogativi fondamentali: “Che cos’è la conoscenza?”; “Che cos’è l’amore?”.
La speranza che c’è dietro è che le considerazioni suscitate da queste domande universali producono, tramite indagini e argomentazioni, un effetto educativo o addirittura emancipativi. La filosofia, per citare la definizione di Stanley Cavell, è l’educazione degli adulti.
A mio parere la filosofia deve far parte della vita di una cultura. Deve coinvolgere l’opinione pubblica e influenzare il modo in cui una cultura dialoga con se stessa, parla con le altre culture e cerca di comprenderle. È molto gratificante vedere fiorire questa ricerca nell’agorà odierna, l’agorà virtuale, coinvolgendo e abbracciando lo spazio pubblico elettronico.
Alla società, la filosofia può offrire un metodo per sfatare i tanti miti e ideologie che regolano la nostra vita e per proporre schemi concettuali alternativi. Hegel dice che la filosofia ci consente di comprendere con il pensiero la nostra epoca. Ma può anche farci resistere alla nostra epoca, di porre domande inopportune, difficili, scomode.
Nietzsche dice: “Che cosa chiede un filosofo a se stesso innanzitutto? Di superare in se stesso il proprio tempo, di diventare “senza tempo” […] Ma io l’ho capito, vi ho resistito. Il filosofo che è in me vi ha resistito.”
Fare filosofia non è fare politica. La filosofia non è riconducibile al business della politica. Ma la filosofia può occupare uno spazio importante, in rapporto alla sfera pubblica, osservandola e mettendo in evidenza qualcuna delle sue illusioni e certe sue ombre scambiate per cose vere. La filosofia non è un attività solitaria di gente che rumina e cogita per conto proprio. Nel mondo antico la filosofia era un’attività collettiva condotta nell’accademia di Platone, nel Liceo di Aristotele, nel giardino di Epicureo o all’ombra dei portici della Stoà.
Il vero dialogo è cambiare idea.
(Simon Critchley)

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