« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. » |
(Morpheus a Neo) |
Sullo
sfondo di Matrix vanno ravvisate le più disparate concezioni filosofiche:
PLATONE:
aveva distinto tra mondo vero (il mondo delle idee, dell‘Oracolo e
dell‘Archietto) e mondo apparente (il mondo sensibile in cui viviamo, Matrix).
In particolare Matrix sembra riscrivere il mito della caverna di Platone.
CARTESIO:
di tutto posso e devo dubitare: dei miei sensi che spesso mi ingannano,
dell'esistenza del mondo esterno, della distinzione tra sogno e realtà, ed
anche delle presunte verità matematiche. Chi mi assicura che ciò che vedo
esista, oltre che nella mia testa come idea, anche nella realtà? Così come i
sensi mi ingannano quando il remo immerso in acqua mi appare spezzato per un
inganno ottico, chi non mi dice che essi non mi dicano mai la verità? … dubito
di tutte le cose appena elencate, quindi ci deve essere qualcosa che dubita:
ciò che dubita deve per forza esistere: l’eletto!
SCHOPENHAUER:
la distinzione tra fenomeno e noumeno. Il primo è il mondo della
rappresentazione, il mondo così come noi ce lo rappresentiamo, quindi il
dominio dell'apparenza, il "velo di Maya", il regno dell'illusione e
della menzogna che nasconde la verità. Il noumeno è invece la stessa verità che
si cela dietro il fenomeno e la nostra rappresentazione, una verità dura e
crudele: tutto è Volontà, tutto è cieco e irrazionale impulso di vivere.
NIETZSCHE:
in primo luogo, in tutto il film non si fa mai riferimento a Dio, nè per
chiedergli aiuto nè per lamentarsi della disastrosa condizione in cui é ridotta
l'umanità: Dio non c'é; non é forse questo uno dei tanti aspetti di quel
nichilismo, previsto in modo profetico dallo sfolgorante profeta del Superuomo,
che avrebbe imperversato nell'era moderna? Viene sì profetizzata la venuta di
un 'messia', di un salvatore: ma egli esula del tutto dalla sfera divina, è un
uomo imbevuto di eroismo (Neo) e, in quanto tale, non può sentire come estraneo
tutto ciò che è umano , come la disgrazia e la servitù in cui è ridotta
dell'umanità.
MARX:
per l'uomo l'essenza suprema é non già Dio, ma l'uomo stesso e infatti il fine
della missione dell'intrepido Neo é proprio la liberazione del genere umano,
non la venerazione di un presunto Dio; ed egli lotta per ridare la libertà a
tutto il genere umano, non a presunte "razze" superiori, come spesso
si è voluto erroneamente credere che il superuomo nietzscheano fosse tenuto a
fare. la rivolta della massa umana contro le macchine può essere letta come la
rivoluzione proletaria profetizzata dal filosofo comunista; il fatto stesso che
tutti gli uomini siano schiavi e costretti a 'vendere' la loro forza lavoro
generando un plusvalore per le macchine.
FILOSOFIA
INDUISTA: viene chiamato “Velo di Maya” ossia
l’illusione che vela la realtà delle cose nella loro essenza autentica.
“E’
Maya, il velo ingannatore, che avvolge il volto dei mortali e fa loro vedere un
mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella
rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il
pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata
a terra, che agli prende per un serpente.”
PENSIERO
BUDDISTA: Le nostre percezioni sono sempre
ingannevole, come un sogno, ognuno è chiamato a liberarsene, quindi Ognuno è un
Eletto un Neo, di se stesso, che intraprende questo viaggio verso la vera
consapevolezza o matrice divina.
Nessun commento:
Posta un commento